Il cieco Bartimeo
Tracciamo un cammino
Dal Vangelo di Marco 10,46.
46E giunsero a Gerico.
Mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare.
47Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
49Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!».
50Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
51Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?».
E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!».
52E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
È un brano del Vangelo.
1) È Parola di Dio, vuol dire
2) Ci sono alcune parole che vanno messe in evidenza.
3) Ci sono alcune domande che è giusto farci:
4) Ci sono anche domande che ci interpellano
Camminare è andare verso qualche cosa;
è prevedere l'arrivo, lo sbarco.
Ma c'è cammino e cammino:
partire è mettersi in marcia
e aiutare gli altri a cominciare la stessa marcia
per costruire un mondo più giusto e umano.
(Dom Helder Camara)
Preghiamo.
Insegnaci, Signore, la bellezza del cammino.
Insegnaci anche l'umiltà per non ritenerci il più bravo di tutti.
Non è importante che uno arrivi per primo,
ma che l'ultimo di noi possa giungere al traguardo.
Sulla strada non siamo mai soli,
perché Tu cammini con noi, come facevi con i tuoi discepoli.
Tu illumini i passi del nostro cammino
don Enrico